Calzetteria: nel 2017 export dei prodotti donna a oltre 504 mln (+1%)
Nel 2017, l’export di calzetteria femminile italiana ha superato i 504 milioni di euro, in crescita dell’1% rispetto all’anno precedente. A trainare il business oltre confine sono soprattutto i collant con denaratura inferiore ai 60 den. Con un giro d’affari superiore ai 319 milioni di euro, la loro incidenza sull’export del comparto è infatti pari al 63,33%. Tuttavia, il dato è in calo del 2,46% rispetto al 2016. Questi sono alcuni dei dati che emergono dall’Osservatorio Calzetteria, presentato lo scorso 30 maggio a Fimast, la fiera del meccano tessile, da CSI – Centro Servizi Impresa e Adici – Associazione distretto calze e intimo. Per le elaborazioni, le due organizzazioni hanno utilizzato i dati Istat codice NC8.
Se nel 2017 l’export dei collant inferiori ai 60 den è diminuito, quello dei prodotti a compressione sanitaria aumenta del 2,19%. Il giro d’affari è di 41,539 milioni di euro. Altrettanto positivo è il trend relativo ai prodotti superiori ai 60 denari: le vendite oltreconfine, infatti, in questo caso segnano addirittura un +10,25%. Le performance registrate da questi due articoli confermano che anche nel settore della calzetteria l’attenzione si sta spostando verso i prodotti con un contenuto più tecnico. Il trend risulta positivo anche per i gambaletti inferiori ai 60 den (+9,78%) e per le calze e le autoreggenti (+5,91%).
Per quel che riguarda, invece, i prodotti maschili e unisex, nel 2017 l’export ha raggiunto quota 130,393 milioni di euro, in crescita del 20,20% rispetto al 2016. Qui la parte del leone spetta alle calze in cotone, con circa 99 milioni di euro (+16,99%), ma la crescita maggiore è quella registrata dai prodotti in lana: +36,50%, oltre 16 milioni di euro. Anche questo risultato conferma quanto osservato in merito ai prodotti femminili.
Quindi i paesi di destinazione. L’Osservatorio Calzetteria conferma che i paesi comunitari sono i principali mercati di sbocco per il prodotto femminile italiano: oltre 408 milioni di euro, per una quota pari all’81,03% e un incremento dell’1,49% rispetto al 2016. Ma non è verso questa macro area che le vendite della calzetteria italiana riportano gli incrementi maggiori. Cina, Africa e Oceania sono le tre nuove mete per i prodotti tricolore. Se l’Africa e l’Oceania mostrano, rispettivamente, un +5,98% e un +7,83% rispetto al 2016, la loro incidenza sull’export complessivo è ancora inferiore all’1%. Al contrario, l’Asia registra un +2,71% e porta così la sua incidenza al 2,78%, contro il 3,29% dell’America (+1,62%).
Per i dati sull’export dei prodotti donna nel 2016 clicca qui.