FederModa: detrazioni fiscali sugli acquisti per rilanciare i consumi
Alla vigilia della Milano Fashion Week (23-29 settembre), Federazione Moda Italia lancia un grido di allarme, e torna a chiedere alle istituzioni di attuare alcune misure per un rilancio del consumi. Che, attualmente, sono in una fase di stallo.
I dati relativi ai saldi estivi, infatti, rivelano un -5% a luglio e -3,9% ad agosto, confermando il calo già registrato nel primo semestre e quello a doppia cifra (-12%) rilevato dal centro studi di Confcommercio rispetto al 2019.
Per questo, in una nota stampa diffusa il 22 settembre, Giulio Felloni, presidente di Federazione Moda Italia, oltre a ribadire l’importanza di istituire un gruppo di lavoro dedicato commercio nell’ambito del Tavolo della moda, chiede al Governo che vengano attuati, con urgenza, alcuni provvedimenti per il rilancio dei consumi come «La possibilità per il consumatore finale di detrarre dalla propria denuncia dei redditi gli importi relativi agli acquisti di abbigliamento, calzature, accessori, intimo, articoli sportivi, tessuti e tessile per la casa effettuati esclusivamente presso i negozi di vicinato. Poter detrarre anche parzialmente le imposte su questa tipologia di acquisti darebbe spazio a una rinascita dei centri storici, alla riapertura di tante piccole attività che si sono perse in questi anni e ad assumere e formare nuovi collaboratori con indubbi vantaggi per l’economia, la socialità e la sicurezza».
Oltre a queste iniziative a favore del rilancio dei consumi, il presidente di Federazione Moda Italia suggerisce l’istituzione di una Giornata nazionale della moda italiana. Per Felloni l’evento «rappresenterebbe un’occasione per raccontare in modo unitario la qualità, la tradizione e l’innovazione che distinguono il nostro sistema moda, rafforzando il senso di appartenenza e offrendo al mondo un’immagine coesa e autorevole del Made in Italy».

