La Francia contro Shein: Oltralpe il marchio rischia il blocco del sito

ph. sito shein group
In Francia scendono in campo contro Shein anche le istituzioni politiche.
Al centro delle polemiche, non c’è l’apertura del punto vendita Shein all’interno del grande magazzino BHV, ma la vendita online da parte del brand di prodotti illegali tra cui anche armi improprie e bambole pedo pornografiche.
Il marchio di ultra fast fashion ha tempo fino a oggi, venerdì 7 novembre, per ritirare dal mercato tutti gli articoli vietati presenti sul suo e-commerce, pena il blocco del sito in Francia.
Nella giornata del 6 novembre, il ministro degli Esteri Jean-Noël Barrot ha invocato “provvedimenti severi” contro Shein, accusata di violare “in modo evidente le norme europee”. “La Commissione ha avviato alcune indagini, ma ora deve accompagnarle con sanzioni”, ha dichiarato a France Info.
Sulla base di quanto pubblicato anche dall’agenzia Ansa, per il portavoce della Commissione UE Thomas Regnier “una piattaforma che consente sui propri servizi la diffusione di contenuti pornografici o la vendita di armi non soddisfa gli standard Ue, i valori dell’Ue né la legislazione dell’Ue“. L’esecutivo Ue, ha spiegato Regnier, ha inviato “richieste di informazioni a Shein proprio in merito alla vendita e alla diffusione di prodotti illegali sul suo servizio.
La Commissione è “in contatto” sia con la piattaforma di vendita online sia con “le autorità francesi” ha aggiunto Regnier, confermando che “nelle prossime due ore, la vice presidente Henna Virkkunen incontrerà la ministra francese per il digitale Anne Le Henanff”. “Stiamo seguendo ciò che sta accadendo in Francia”, vicenda che “influenzerà le potenziali prossime mosse da parte della Commissione”, ha sottolineato.L
