Approvato il decreto legislativo contro i green claims ingannevoli
Il 5 novembre, il Consiglio dei ministri ha approvato, su proposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il decreto legislativo che recepisce la direttiva UE 2024/825 sulla ‘responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde’.
Il provvedimento rafforza tutele e strumenti contro le pratiche commerciali scorrette legate alla sostenibilità ambientale e sociale dei prodotti, i cosiddetti green claims ingannevoli, e introduce nuove modalità di informazione chiara e verificabile a beneficio dei consumatori.
Nel dettaglio, aggiornando il Codice del consumo, il decreto legislativo contro i green claims ingannevoli amplia l’elenco delle pratiche commerciali vietate.
Nel provvedimento, infatti, sono considerate scorrette e sanzionate le affermazioni ambientali generiche o ingannevoli, come la presentazione di prodotti ‘neutri’ o ‘a impatto zero’, quando queste dichiarazioni non sono attendibili, comparabili e verificabili.
Molteplici gli obiettivi del decreto: rafforzare la tutela dei consumatori, proteggere i settori produttivi più esposti, come moda e tessile, dove una comunicazione ambientale corretta è essenziale per informare il consumatore, difendere il Made in Italy, contrastare pratiche sleali che penalizzano i produttori virtuosi.
Per rendere più trasparente e verificabile la comunicazione sulle caratteristiche ambientali e permettere ai consumatori di riconoscere con chiarezza i prodotti realmente sostenibili, il provvedimento introduce definizioni puntuali di asserzione ambientale, marchio di sostenibilità, durabilità e riparabilità dei beni.
Infine, anche per i contratti conclusi online, il decreto legislativo contro i green claims ingannevoli prevede nuove regole di trasparenza nelle informazioni ai consumatori con l’introduzione di un avviso armonizzato sulla garanzia legale e di un’etichetta armonizzata che rendono immediatamente riconoscibile la durabilità dei prodotti. Il mancato rispetto delle nuove disposizioni sarà oggetto di vigilanza da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che potrà applicare le sanzioni previste per le pratiche commerciali scorrette.
Lo schema di decreto sui green claims dovrà ora seguire il percorso parlamentare per la definitiva approvazione. Una volta emanato, le imprese avranno un periodo di transizione per adeguarsi: è atteso un termine di circa 12 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per l’adeguamento completo delle dichiarazioni ambientali e dell’etichettatura.
«Con questo provvedimento puntiamo i riflettori sul fenomeno del greenwashing per difendere il Made in Italy autenticamente sostenibile e valorizzare chi compete con trasparenza e responsabilità», ha dichiarato il ministro Urso. «L’obiettivo è tutelare i consumatori, perché possano compiere scelte di acquisto consapevoli, e proteggere le imprese italiane da pratiche scorrette che alterano la concorrenza».
