Slow Fiber e IED Torino insieme per il corso in Cultura del Tessile
- IED_ViaNizza Torino
- Dario Casalini, presidente Slow Fiber
Dario Casalini torna in cattedra. Il presidente di Slow Fiber, nonché amministratore delegato del Maglificio Po, già docente di Diritto Pubblico, dal 9 ottobre guiderà presso la sede torinese dell’Istituto Europeo di Design le lezioni del corso in Cultura del Tessile per gli studenti del triennio in Fashion Design, un percorso strutturato per andare a fondo nella conoscenza del mondo della moda, senza dimenticare l’importanza di progettare e realizzare un prodotto tessile che, prima di tutto, sia sostenibile.
La natura e gli obiettivi del corso
Il corso in Cultura del Tessile ha una durata di 20 ore per un totale di dieci lezioni durante le quali, Casalini parlerà di storia del tessile, di globalizzazione della moda, delle complessità della filiera, di geo-reperibilità delle materie prime. Ma soprattutto parlerà di eco design, di diritto alla riparazione, di responsabilità estesa del produttore, di riuso e riciclo, di smaltimento del rifiuto tessile.
La scelta di affidare al presidente di Slow Fiber questo corso è un segnale importante da parte di IED, poiché mostra come lo studio della moda non possa limitarsi a ciò che appare ma debba necessariamente considerare un sistema complesso di relazioni. Per andare verso un futuro più sostenibile e bello, bisogna formare oggi gli stilisti, i designer, i manager e gli imprenditori della moda di domani. Per questo è fondamentale che chi studia per entrare in questo mondo acquisisca prima di tutto coscienza dell’impatto ambientale e sociale dei paradigmi attuali di produzione e consumo del settore tessile.
Buono, sano, pulito, giusto e durevole: i fattori imprescindibili
Le lezioni del corso in Cultura del Tessile punteranno i riflettori su alcuni valori fondamentali da cui per Slow Fiber, un prodotto tessile non può prescindere.
Per questo Casalini parlerà di buono, vale a dire della tracciabilità e della trasparenza delle filiere, dei codici etici, della responsabilità sociale d’impresa e della valorizzazione del territorio di origine.
Il corso in Cultura del Tessile, inoltre, racconterà anche altri fattori racchiusi negli aggettivi sano, pulito, giusto e durevole. Nel primo caso, il riferimento è alla necessità di produrre senza utilizzare sostanze nocive, nel pieno rispetto delle normative vigenti, per tutelare la salute dei lavoratori, dei consumatori e proteggere l’ambiente. Sano fa riferimento anche alla gestione delle sostanze chimiche, all’impiego delle tinture naturali e ai finissaggi.
Gli approfondimenti relativi all’aggettivo pulito, invece, permetteranno di studiare: modelli di calcolo dell’impronta ambientale, le fibre naturali, il passaporto digitale del prodotto, le compensazioni carboniche, la questione dell’energia, l’inquinamento di acqua aria e suolo, il sostegno di un autentico modello di economia circolare.
Per quanto riguarda invece i valori identificati dagli aggettivi giusto e durevole, il corso in Cultura del Tessile approfondirà l’importanza della manodopera nelle diverse fasi di filiera, la salubrità e la sicurezza dei luoghi di lavoro, i diritti dei lavoratori e la responsabilità sociale d’impresa. Mentre per il termine durevole, poiché un prodotto tessile è molto difficile da riciclare, è fondamentale che sia creato per durare ed essere riparato. Per questo i riflettori sono puntati sulla manutenzione dei prodotti tessili e sul diritto alla riparazione, sul riciclo delle fibre naturali e sintetiche e sulla gerarchia e la gestione dei rifiuti.


