Gruppo Ratti: nel 2024 ricavi in calo (-7,2%), ma cresce la redditività
Il gruppo Ratti ha archiviato il 2024 con ricavi pari a 85,5 milioni di euro, in calo del 7,2% rispetto al 2023, a causa del rallentamento della domanda globale di beni di lusso, soprattutto nella seconda parte dell’anno.
Tuttavia, la società ha registrato un miglioramento della redditività: l’Ebitda è salito a 5,7 milioni di euro (6,7% delle vendite), in crescita rispetto ai 3,5 milioni dell’anno precedente. Questo risultato è stato ottenuto attraverso un processo di razionalizzazione della struttura organizzativa, che ha comportato una riduzione del personale ed il ricorso a strumenti di flessibilità operativa e ammortizzatori sociali, finalizzati a gestire in modo efficiente le fasi di contrazione della domanda.
L’Ebit torna positivo per 0,5 milioni di euro (contro il -1,7 milioni del 2023), mentre il risultato netto si attesta a -0,4 milioni, riducendo la perdita dell’esercizio precedente. La posizione finanziaria netta è negativa per 10,6 milioni di euro, stabile rispetto al 2023.
Per quanto riguarda le differenti aree di business, lo scorso anno il gruppo Ratti ha registrato un incremento solo nella divisione Luxe (+1,2%) che registra ricavi per oltre 48 mln di euro. Tutte le altre aree, invece, risultano in calo, con contrazioni più marcate per Art (-73,9%), Arredamento (-46,5%) e Ratti Studio (-15,2%).
A livello geografico, l’Italia, con 25,7 mln di euro, perde l’11,2%, mentre il mercato francese sostiene la stabilità del business in Europa. Crescono solo le vendite in Giappone (+23,4%).
Il CdA del gruppo Ratti ha inoltre approvato la rendicontazione di sostenibilità secondo i nuovi standard europei CSRD, inclusa nella Relazione sulla gestione. Per quanto riguarda il 2025, nel primo trimestre il gruppo Ratti ha registrato un fatturato pari a 20,7 milioni di euro, in calo del 6,8% rispetto allo stesso periodo del 2024, in un contesto ancora segnato da incertezza e debolezza della domanda. La società conferma il proprio focus su creatività e flessibilità organizzativa come leve strategiche per affrontare il mercato nei prossimi mesi.